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Elegante, ricco e giocoso: il rococò

Squisito e gentile lo stile Luigi XVI.

Il passaggio tra la sontuosità barocca e la graziosa leggerezza del Rococò settecentesco ebbe la sua culla in Francia. I maggiori centri dell’Italia del Nord ( Torino, Milano e Venezia ), un po’ per ragioni di vicinanza geografica, un po’ per il fiorente interscambio commerciale con i territori d’Oltralpe, furono i primi ad appropriarsi dei nuovi fantasiosi canoni decorativi e ad utilizzarli in maniera inventiva, tanto nelle forme artistiche pure, quanto nelle arti applicate e nel costume.
L’epoca della frivolezza è però anche l’epoca in cui matura la rivoluzione illuministica.
Gli interni si fanno più sobri e l’arredamento, pur cedendo ad un gusto decorativo vario e originale, tende ad essere più pratico e funzionale rispetto al passato.
Gli intagli che danno forma alle cornici Rococò sono, come nel Barocco, ricchi di volute, riccioli e foglie stilizzate; ma si distinguono da quest’ultimo per la loro esilità, leggerezza ed ampiezza dei trafori che lasciano intravedere la parete sottostante aiutando quindi una fusione cromatica morbida ed elegante. La lievità dei decori Rococò è supportata da una asimmetria fantasiosa, a volte impercettibile al primo sguardo, che dona ai manufatti quel tono di leggiadra bellezza tipico di tutte le arti del primo settecento. Le finiture a foglia d’oro, su base gessata, vengono talvolta sostituite, in tutto o in parte, da preziose laccature nei colori pastello decorate alla fine con pitture libere a fregi o a figurine.
Le laccature degli arredi in legno intagliato sono tipiche del periodo stilistico successivo al Rococò: il Luigi XVI , caratterizzato da ripetizioni regolari e, di nuovo, simmetriche degli stilemi d’epoca Greca e Romana ingentiliti da colori chiari e delicati. Si torna ad apprezzare le forme geometriche regolari, soprattutto quelle di forma e sezione quadrata, il tutto però ornato da nastri chiusi con fiocchi, file di palline e rosette quadre ad ingentilire gli angoli di cornici ed arredi. Foriero di uno stile romantico che deve ancora venire, lo stile Luigi XVI influenza notevolmente il gusto dei paesi dell’Europa del nord, in particolare la Svezia che distinguerà questo periodo stilistico con il nome più ricorrente tra i suoi amati sovrani: Stile Gustaviano da Re Gustavo.